Disturbi del comportamento nei bambini e negli adulti

Disturbi del comportamento le cause di base

Per disturbi del comportamento si intendono tutte le condotte definibili “esternalizzanti”. Questa tipologia di condotta si verifica quando un bambino tende ad esternare disagi interni adottando comportamenti disfunzionali, quali aggressività, impulsività, menzogna, sfida, violazione o insofferenza alle regole.

Questa tipologia di condotte solitamente è temporanea ed accompagna il bambino per un breve periodo del suo percorso/sviluppo. Nel momento in cui ciò non dovesse verificarsi, ed il bambino continuasse ad esternare i suoi disagi in modo violento e non convenzionale, è possibile che il bambino sviluppi un disturbo del comportamento/disturbo della personalità che lo accompagnerà per tutta la vita.

Quali sono i disturbi del comportamento?

I disturbi del comportamento possono interessare sia adulti sia bambini. Quando si tratta di bambini, però, è possibile che si tratti di una situazione passeggera, in quanto la mente del bambino non è completamente formata ed è possibile che si comporti in un determinato modo per ricerca di attenzioni o perché sta imitando qualcun altro.

I bambini, infatti, imparano a regolarsi e a comportarsi nella società, fatta di regole da rispettare, all’incirca quando compiranno cinque anni. Durante quel periodo di crescita, infatti, i bambini sviluppano diverse emozioni nuove.

Approfondimento

Tra queste c’è l’empatia. L’empatia è la capacità di mettersi nei panni di un’altra persona, e quindi di avvicinarsi e capire emotivamente i sentimenti e le sensazioni di una persona sconosciuta.

Con lo sviluppo dell’empatia, i bambini iniziano a sviluppare in maniera diversa le proprie emozioni, paragonandole a quelle altrui, e riescono a percepire in maniera più consona e meno violenta il mondo. Nonostante ciò, è possibile che il bambino sviluppi comunque disturbi del comportamento, anche se in maniera lieve e più gestibile.

Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, conosciuto anche come DSM-5, riconosce tre diversi disturbi del comportamento:

  • Il disturbo esplosivo intermittente: si verifica quando una persona reagisce aggressivamente o esageratamente ad una situazione di poco conto o perfettamente tranquilla. Questa reazione si può scatenare in qualsiasi momento della vita e può rappresentare un pericolo per chi ne soffre e per chi la subisce. Si presenta solitamente durante la tarda infanzia o la prima adolescenza, anche in modo asintomatico. Ciò vuol dire che può presentarsi improvvisamente, anche se il bambino che ne soffre ha avuto un’infanzia tranquilla.
  • Il disturbo della condotta: si verifica tramite uno schema di condotta ripetitivo che non rispetta i diritti degli altri. Generalmente i bambini che ne soffrono sono particolarmente egoisti, non si interessano ai sentimenti altrui, sono bugiardi, distruggono proprietà altrui, sono violenti e non provano rimorso per quello che fanno.
  • Il disturbo oppositivo provocatorio: i bambini che soffrono di questo disturbo sono particolarmente iracondi e incuranti delle regole. Provano un’avversione innata verso gli adulti e tendono ad aggredire e sfidare le autorità. Sono particolarmente violenti, anche verso i propri genitori o familiari.

Disturbi del comportamento alimentare

I disturbi del comportamento di tip alimentare, conosciuti anche come DCA, sono una forma del disturbo del comportamento profondamente legata all’aspetto fisico. Sono molto diffusi e attualmente la seconda causa di morte degli adolescenti.

Nel 20° secolo questi disturbi erano principalmente legati alla sfera femminile. Oggi, invece, questi disturbi sono diffusi in egual modo tra adolescenti femmine ed adolescenti maschi. Questi disturbi, se non curati in tempo, possono causare anche la morte.

Esistono diversi disturbi del comportamento alimentare, nonostante sia difficile dare una diagnosi certa in quanto questi disturbi possono presentarsi e mutare anche diverse volte, nella stessa persona che ne soffre. I disturbi del comportamento alimentare attualmente più diffusi sono:

  • Anoressia: la persona che ne soffre tende a non mangiare o a seguire una dieta particolarmente ristretta nel tentativo di dimagrire velocemente. Le persone che soffrono di anoressia hanno solitamente una scarsa autostima e mirano alla perfezione fisica, rifacendosi ai canoni estetici di bellezza che fortunatamente non riguardano più quest’epoca. Solitamente le persone che soffrono di anoressia hanno un indice di massa corporea inferiore ai 17.
  • Bulimia: la persona che soffre di bulimia tende ad abbuffarsi di cibo per poi auto provocarsi il vomito. A differenza delle persone che soffrono di anoressia, le persone che soffrono di bulimia riescono a nascondere molto bene il loro disagio in quanto tendono addirittura ad ingrassare. Lo stomaco, sottoposto a continue contrazioni a causa del vomito auto provocato, tende a perdere di elasticità, rendendo la pratica di purgazione molto più difficile e impedendo alla persona di riuscire a vomitare.
  • Sindrome da alimentazione incontrollata: si tratta di un disturbo molto simile alla bulimia, solo che la persona non vomita ciò che mangia. Le persone che soffrono di questo disturbo tendono a concedersi molte abbuffate ricorrenti, perché tendono a sfogare i loro disagi tramite il consumo di molto cibo.

Negli adulti

A differenza dei disturbi del comportamento nei bambini, i disturbi del comportamento negli adulti sono diversi e particolarmente significativi. Essi sono legati a disfunzioni e traumi solitamente avvenuti nell’infanzia.

Attualmente il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali ne riconosce diversi, e spesso vengono curati sottoponendo i pazienti a terapie farmacologiche e psicologiche, ricorrendo all’aiuto di professionisti come psicologi e psichiatri.

È compito loro, infatti, valutare lo stato mentale del paziente, fornire un’anamnesi, e scegliere la cura che possa migliorare la situazione del paziente. I disturbi del comportamento adulti più comuni sono paranoide: questo disturbo del comportamento è caratterizzato da sensazioni di diffidenza e di sospetto verso tutte le persone, soprattutto quelle che non si conoscono.

Le persone che soffrono di questo disturbo vivono col sospetto costante di essere manipolati, controllati e seguiti da altre persone. Schizoide: questo disturbo è caratterizzato da asocialità e completo disinteresse verso gli altri.

Le persone che soffrono di questo disturbo sono molto diffidenti verso gli altri e tendono ad isolarsi, senza creare legami sia affettivi sia romantici verso altre persone. Schizotipico: questo disturbo genera ansie reazionari in chi ne soffre.

Le persone tendono a non trovarsi in situazioni di socialità se non con i propri familiari e tendono a soffrire di attacchi di panico e di ansia quando devono interagire con sconosciuti o conoscenti. Antisociale: le persone che soffrono di questo disturbo sono particolarmente insofferenti verso le regole e le leggi altrui. Sono molto incuranti e disprezzano gli altri, risultano essere particolarmente inaffidabili e tendono alla manipolazione altrui per guadagni personali.

Borderline: le persone che soffrono di questo disturbo tendono a cambiare spesso e molto velocemente umore, non hanno percezione del denaro e tendono ad abusare di droghe e psicofarmaci. Soffrono di un’autostima molto bassa e si dedicano al sesso occasionale.

Non sono in grado di instaurare relazioni solide e stabili. Ossessivo-compulsivo: le persone che soffrono di questo disturbo soffrono di diverse manie del controllo e sono molto legate alla propria routine.

Eseguire qualcosa al di fuori della propria routine può scaturire emozioni e sensazioni molto forti, e scatenare veri e propri attacchi di panico.

Nei bambini

I disturbi del comportamento nei bambini ai quali bisogna fare più attenzione sono quelli che si sviluppano e verificano nei bambini che abbiano compiuto i 12/13 anni. Durante quest’età, infatti, possono presentarsi diversi problemi comportamentali in quanto si avvicina l’inizio della pubertà e dell’adolescenza.

In questo periodo possono svilupparsi diversi disturbi del comportamento, che possono essere comportamento di tipo violento: comprende gesti come il mordere, il colpire, il graffiare al posto di utilizzare parole e frasi per descrivere le proprie emozioni.

Problemi di condotta: in questo caso i bambini hanno difficoltà a risolvere problematiche comuni per la loro età, non riescono ad individuare i propri obbiettivi o creare soluzioni.
Rabbia: solitamente i bambini provano rabbia come risposta alle frustrazioni accumulate nel quotidiano. In questo caso, i bambini sentono il bisogno di esprimere la loro frustrazione con la violenza.

Come identificarli e come curarli

Quando si notano atteggiamenti violenti o di noncuranza verso altri bambini, sarebbe opportuno sottoporre il bambino a visite presso educatori dell’infanzia, psicologi e psichiatri per stabilire se ti tratta di un disturbo comportamentale o meno.

Questi specialisti faranno eseguire dei test del comportamento molto semplici ai bambini, sottoforma di gioco. In base agli esiti dei test, si potrà capire di quale disturbo del comportamento sembri soffrire il bambino, ed indagare eseguendo altri esami per imparare a gestirlo al meglio.

I disturbi del comportamento non vanno trascurati, soprattutto se ci si accorge dell’esistenza di una disfunzione comportamentale fin da piccoli, in quanto possono essere trattati, in modo di rendere la vita di chi ne soffre funzionale. Ciò è possibile soprattutto nei bambini, in quanto esistono percorsi da effettuare, con l’aiuto di uno psicologo e specialisti del comportamento, per correggere l’inserimento dei bambini nella società e aiutarli a sentirsi parte del mondo.

Molti bambini che soffrono di questi disturbi tendono ad isolarsi. Seguirli durante la fase di inserimento, insieme a professionisti, può aiutare concretamente i bambini che soffrono di disturbi del comportamento a diventare adulti responsabili e funzionali.

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