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La stanchezza cronica è un problema molto particolare, caratterizzato dalla presenza e dal senso di fatica persistente, senza dei motivi apparenti. Chi ne soffre non ha ulteriori patologie e non riesce a migliorare questa condizione unicamente con il riposo.
Le cause di questa patologie rimangono ancora sconosciute, anche se a riguardo gli esperti hanno tratto varie ipotesi, senza però sufficienti conferme da parte della scienza. Oltre ala sensazione di stanchezza, molto spesso questa sindrome può provocare altri disturbi.
In particolare, vengono spesso riscontrati e sintomi dell’influenza e di malessere generale. Fino ad oggi non è stata ancora trovata una cura definitiva ma solo dei trattamenti da poter seguire per migliorare la condizione specifica.
Chi soffre di questa sindrome tende anche ad avere disturbi di ansia o di panico, legati principalmente alla confusione generale e al fatto di non capire da dove provenga questo sintomo.
Non esistendo una cura specifica, raramente le persone che ne soffrono riescono a guarire del tutto. Non conoscere le cause rende ovviamente molto più difficile il percorso terapeutico.
Nei bambini invece, questa sindrome ha avuto dei risultati migliori, e in alcune condizioni i pazienti sono anche riusciti a guarire. La percentuale di guarigione è infatti molto più elevata nei bambini che nelle persone adulte.
Cos’è la stanchezza cronica?
La stanchezza cronica, chiamata anche “fatica di tipo cronico” è un disturbo complesso, che viene caratterizzato da una fatica persistente ed inspiegabile, non facile da trattare. In alcuni casi, il senso di prostrazione non si calma con il riposo, e si è scoperto non dipendere da altre malattie o problemi di salute.
Le cause della stanchezza di tipo cronico non sono ancora state scoperte. Secondo alcune fonti, le persone affette nel nostro paese da stanchezza cronica sono circa 200.000. Questa patologia può colpire chiunque ma è molto più frequente nelle età comprese tra i 40 e i 50 anni.
Nello specifico, questa patologie predilige il sesso femminile, infatti il 70% dei casi è sempre nelle donne. Nei bambini è più raro è molto spesso si presenta tra i 13 e i 15 anni di età
La stanchezza di tipo cronica può essere trattata in modo da ridurne gli effetti, riuscendo quindi ad avere giornate meno faticose e ricche di produttività.
Quali sono le cause della stanchezza cronica
I numerosi studi sulla stanchezza cronica non hanno ancora portato a risultati utili in grado di individuare le cause precise di questa sindrome molto particolare. Tutte queste ipotesi formulate hanno preso in considerazione diversi aspetti e fattori.
In particolare troviamo le infezioni virali, dove alcuni virus possano far nascere nei pazienti questo disturbo. Questa ipotesi nasce da alcuni studi tenuti sulle leucemia, nella quale è presente l’Herpesvirus umano 6.
Anche i difetti del sistema immunitario possono effettivamente darci problemi con la sindrome da stanchezza cronica. Molti studiosi hanno analizzato il sistema immunitario di persone con questa sindrome, per capire quale potessero essere le interazioni negative.
Tuttavia non è ancora stato trovato alcun tipo di risultato utile a questo problema. Gli sbilanciamenti ormonali sono molto diffusi e quotati. Infatti in moltissimi pazienti con questo problema si possono trovare dei problemi ormonali come anomalie, problemi al surrene o all’ipotalamo.
La stanchezza di tipo cronica nasce anche quando nel paziente ci sono problemi di natura psicologica, come stress, forte trauma emotivo e periodi di ansia molto pesanti. Non è ancora chiaro come questo fattore possa effettivamente essere incisivo sulla malattia.
Complicazioni e difficoltà
Il senso di affaticamento della stanchezza cronica può effettivamente portare a dei problemi persistenti, in grado di condizionare negativamente la giornata di chi ne soffre. Oltre ciò, questa sindrome da stanchezza cronica può presentarsi con sintomi simili all’influenza.
Altri sintomi molto diffusi sono il deficit di memoria, il dolore muscolare, il mal di gola, il mal di testa, i linfonodi ingrossati e i dolori alle articolazioni, Le persone che soffrono di questo problema descrivono i sintomi come molto difficili da gestire, come se il dolore fosse inalleviabile.
Approfondimento
Il riposo è una delle prime accortenze che vengono prese, anche se in realtà non risulta dare risultati efficaci alla risoluzione di questo problema. Molto spesso la stanchezza cronica tende a peggiorare dopo molta attività fisica o mentale, e gli effetti si sentono per varie giornate.
Per una diagnosi corretta ed efficace, che possa identificare uno stato cronico, è giusto chiedere il parere di un medico esperto, in grado di avere una valutazione specifica e dettagliata.
Quando chiedere chiedere aiuto al medico
Se la stanchezza cronica non sembra migliorare in alcun modo, specialmente dopo un lungo periodo di riposo, è giusto avere un primo contatto con il medico di base. Per alcuni aspetti, questa sindrome può portarci a stati molto più gravi, legati a tantissime altre malattie.
Le più comuni sono la depressioni, i disturbi del sonno e ipotiroidismo. Sono anche altre le patologie che possono essere legate a questa sindrome, propri come il diabete, la mononucleosi, la malattia di lyme e la sclerosi multipla.
Questi sintomi possono effettivamente essere un campanello dall’allarme, e in quel momento sarà necessario avere contatto con un esperto del settore. Rivolgere immediatamente al proprio medico quando questo tipo di fatica tende a perseverare nei giorni, senza sosta.
I contesti sociali potrebbero spiegare alcuni sintomi, ed in particolare la depressione potrebbe essere strettamente legata alla stanchezza cronica. In caso di depressione o problemi psicologici, l’aiuto del medico può essere molto utile ad identificare la causa.
Quali sono i sintomi della sindrome da stanchezza cronica
Le caratteristiche principali della stanchezza cronica possono essere collegate facilmente ala sensazione di sfinimento o della spossatezza. Questo tipo di sensazione è molto particolare, in quanto sembra non avere mai fine o addirittura sembra impossibile da alleviare velocemente.
Ovviamente, neanche con il riposo prolungato si riesce a migliorare questo tipo di condizione, tranne in alcune rare eccezioni. Nelle persone che praticano sport o attività fisica, questa condizione tende a peggiorare sempre di più, specialmente quando ci sforziamo molto.
La sensazione principale è quella di essere privo di ogni forza per riuscire a lavorare o a studiare. Questi sintomi, se persistenti per qualche giorno o per un lungo periodo, devono essere comunicati al medico di fiducia, per avere subito una diagnosi.
Per riconoscere la stanchezza cronica è quindi importante riuscire a diagnosticarla in tempo, senza confonderla con altre patologie come il disturbo del sonno, il diabete o la depressione. Questi problemi potrebbero rendere più difficile l’identificazione della patologia stessa.
La diagnosi può essere eseguita tramite vari test, che andranno a verificare la condizione generale e specifica del paziente, rispetto alla malattia.
Alcune conclusioni
In questo momento storico non esiste nessuna terapia in grado di risolvere completamente la stanchezza cronica. Come moltissime altre malattie simili, anche per questa possiamo trovare varie alternative, come dei trattamenti in grado di rallentarne gli effetti molto rapidamente.
Pur essendo in uso da molto tempo, sono tantissimi i medici che dubitano di queste terapie, e che vanno alla ricerca di nuove cure o percorsi da seguire per evitarne il peggioramento. Esistono anche delle cure psicologiche, chiamate “cognitivo comportamentale” nella quale il paziente cerca di riconoscere i sintomi e di controllarli.
Questa terapia non è per tutti ma viene indicata a chi ha delle malattie mentali o disturbi non poco comuni. Anche l’esercizio fisico può essere una soluzione, esistono infatti dei trattamenti, chiamati GET, che puntano ad allenare il corpo in maniera graduale, così da riabituarlo allo sforzo.
In alcune condizioni possono anche essere prescritti dei farmaci antidepressivi, ma anche qui solo per condizioni specifiche e particolari. Questi non devono essere visti come una cura, al contrario, possono anche peggiorare la situazione se non usati nel modo giusto.
Gli antidolorifici sono l’ultimo tipo di trattamento che viene utilizzato in alcune di queste condizioni e nello specifico si usa quando la stanchezza cronica colpisce i muscoli o le articolazioni del corpo. Con questi prodotti si cerca di diminuire il dolore e di evitare che il corpo perda troppa energia per via dei dolori.